23 ottobre 2011

Panasonic Ag-Af101: la prova del nove.

Panasonic ci ha abituati nel corso degli ultimi dieci anni a diverse rivoluzioni in ambito di ripresa video. In principio fu la DVX100, piccola minidv con ambizioni cinematografiche non indegne di nota. Poi la "rivoluzione" basata sulle schede P2. E in tempi molto più recenti ecco sbucare lei, logica risposta all'insegnamento delle HDSLR, la Panasonic Ag-Af101 di cui già si era parlato in queste pagine. Ma un road-show non equivale ad usarla nella pratica di situazioni reali, ed è per questo che, in pieno svolgimento di produzioni per Sky-Sport ("Share your dream", "Diari di bordo-Volvo Ocean Race" e "Nissan-The Quest"), torno volentieri sull'argomento. Entrata a pieno diritto tra le camere che uso ormai regolarmente, la piccola 101 non tradisce le grandi aspettative che aveva saputo suscitare durante le varie presentazioni, offrendo la possibilità di portare a casa immagini nitide, dettagliate, dall'ampia gamma dinamica e dal giusto compromesso tra usabilità e riduzione "cinematografica" della profondità di campo. Fin qui tutto bene, ed è esattamente ciò a cui ci ha abituati la casa nipponica. Però qualcosa non torna, e si manifestano con l'uso alcune discrepanze e limiti dovuti sia all'impostazione ergonomica-operativa, sia all'interazione con le ottiche. Se da un lato presenta tasti e selettori di tipica impostazione broadcast, dall'altro rende ardue alcune operazioni che in altre macchine sono effettuabili con disarmante immediatezza. Il menù, anche se completo, dovrebbe essere maggiormente razionalizzato. I tasti user sono pochi e le funzioni assegnabili non sono tra quelle che, a rigor di logica, possano giustificare l'esigenza di una rapida esecuzione (se non in alcuni casi). I due pulsanti di start-stop della registrazione inoltre sono mal disposti: uno in corrispondenza non del pollice ma dell'indice della mano destra, confuso con l'adiacente pulsante user assign, l'altro sul lato sinistro del manico. Scelte per me poco razionali e tutto sommato scomode, rispetto alle posizioni scelte da telecamere simili. E poi, cosa più grave di tutte, l'eliminazione della rotella con gli scene files. Perchè mai, mi chiedo io, se l'alternativa è perdere del tempo prezioso a smanettare con lo scomodo menù? Davvero inspiegabile. Concludiamo questa prima parte spendendo qualche parola per il focus assist, importante aiuto per "spaccare il capello" in tutte le situazioni e con tutte le ottiche. Panasonic sceglie la modalità "ad evidenziazione" (una linea di contorno rossa delimita le zone a fuoco): non era meglio fornire un vistoso ingrandimento della porzione centrale dell'immagine? Inoltre, se ce ne fosse bisogno, questa caratteristica rivela ed introduce l'ultima e forse più importante considerazione: la profondità di campo ridotta, che noi operatori di ripresa inseguiamo da sempre come fosse il Santo Graal, non è una condizione compresa nel prezzo di questa macchina che, lo ripetiamo, ha le ottiche intercambiabili.  Le ottiche tornano, come è giusto che sia, ad avere un ruolo decisivo nel risultato finale, e per fare proprio sul serio bisogna investire un discreto gruzzolo. Quello che le pubblicità non dicono, e scusate se per alcuni risulterà ovvio, è che usare la 101 con una sola ottica, magari uno zoom, è come andare in giro su una ferrari a pedali. Impietosamente buia l'ottica con cui sto inizialmente girando: una Lumix Vario HD 14-140 (28-280 in 35mm) che costringe ad usare tutti gli accorgimenti possibili per ottenere la massima riduzione della profondità di campo. Macchine più vecchie e meno costose, dotate di ottiche fisse e con triplette di sensori infinitamente più piccoli del Micro 4/3 della Panasonic riescono ad ottenere risultati sensibilmente migliori a parità di condizioni di luce. Ciò significa che chi pensava che la 101 avrebbe risolto da sola (o quasi) tutti i problemi, rimarrà parzialmente deluso, ma imparerà una preziosa lezione da "vecchi tempi": nemmeno la telecamera migliore può fare miracoli senza le ottiche giuste. Perciò si consideri anche questo fattore mentre si decide o meno l'acquisto o il noleggio. Forse è proprio questo il fattore più cinematografico di tutti! A questo punto, per rendere la prova su strada completa ed esaustiva, spero di poter presto sfruttare tutte le innegabili potenzialità della piccola Panasonic con l'aiuto magari delle belle Zeiss già viste un anno fa.
P.D. 

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