19 ottobre 2011

"La danza delle lettere", nuova mostra di GARAGE32


l'artista Maria Luisa Campana
Inaugurazione in vista per lo studio Garage32, che ha un'anima culturale sempre attenta e gli occhi bene aperti, anche grazie all'instancabile Anna Maria Pugliese, in questa occasione curatrice della mostra. Si tratta della personale di Maria Luisa Campana intitolata "La danza delle lettere", una originale trasposizione pittorica del mondo arabo, interpretato dall'artista in una veste davvero inedita, almeno ai nostri occhi.


"Questa derivazione inaspettata dell'alfabeto che diventa forma d’arte è la prosecuzione dello studio del linguaggio della lingua araba, uno studio maturato dall’incontro con alcuni ragazzi egiziani venuti in Italia in occasione di alcuni stage nel laboratorio di restauro della Biblioteca presso la quale lavoro. Dovevo comunicare con loro, ed è venuto spontaneo chiedermi: perché non provare a studiare la lingua araba? Volevo inoltre trasmettere quello che stavo e sto tuttora imparando, e questa mi è sembrata la forma migliore. Anche se sono solo l’inizio, visto che per diventare calligrafi bisogna studiare molto a lungo."

E cosa senti di aver già imparato dalla tua esperienza?

"Soprattutto che non bisogna porre limiti alla conoscenza."

Da cosa nasce il titolo della tua prima personale "La danza delle lettere"?
"Il titolo ha un duplice significato: da una parte c'è lo specifico dei caratteri arabi, dall'altro c'è un senso più ampio che vuole includere idealmente tutti gli alfabeti del mondo.  Per me questo significa non chiudersi. Le lettere sono un’espressione che indica il bisogno fondamentale dell’uomo di trasmettere il suo pensiero.
Ogni dipinto poi racchiude un preciso momento, reale o immaginato, ed è esattamente così se penso che in molti casi sono stati frutto di un sogno. C’è ovviamente anche una componente di studio e di ricerca, basata sull’analisi di antichi manoscritti."

Questa è la tua prima mostra...

"Si, ed è il coronamento di un sogno nel cassetto. E spero di realizzarne altri. In questo senso mi ritengo soddisfatta, visto che il direttore del centro culturale egiziano  esporrà alcune opere all’interno del prossimo Festival Orientale di Carrara." 

Tornando alle parole, pensi che ci sia una frase che possa diventare il simbolo della tua mostra?

"Si, c’è una frase araba in particolare che credo riassuma meglio di altre il significato centrale di questo mio lavoro: “L’amore fa comprendere tutte le lingue”. E d’altronde, l’amore è una delle più importanti forme di comunicazione."

una delle opere esposte

Bene, salutiamo la simpatica Maria Lusia e insieme a lei vi invitiamo questo 20 ottobre alle ore 19:00 nel nostro studio in via Alessandro Avoli 29 a Roma per l'inaugurazione che ospiterà anche un buffet e l'esibizione di una ballerina del ventre.

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