17 novembre 2010

Flaiano: il meglio è passato

la locandina del film

"Flaiano: il meglio è passato". Questo il titolo del documentario sull'indimenticato scrittore e sceneggiatore, proiettato ieri sera al Nuovo Cinema Olimpia, nel cuore di Roma.

I due autori, Giancarlo Rolandi e Steve della Casa, hanno presentato brevemente il film, ringraziando i tanti collaboratori presenti in sala così come gli assenti, tra i quali, nella doppia veste di voce narrante e attore, Elio Germano, capace di incarnare a meraviglia alcuni testi di Flaiano dal sapore sanguigno e spiazzante… e citarli qui sarebbe un torto nei confronti della visione del film, che consigliamo a tutti.
Ma la sopresa forse più grande è stata quella di veder sbucare al fianco dei due registi anche due volti tanto noti quanto amati: Giuliano Montaldo e Sandra Milo, testimonianze preziose di un cinema e di un mondo difficilmente ripetibile, che hanno ricordato con un pizzico di nostalgia lo sceneggiatore, lo scrittore, e l'amico Flaiano.
i due autori con Sandra Milo e Giuliano Montaldo

Ma torniamo a “Flaiano: il meglio è passato”.
Spesso venati di agiografia, i documentari biografici rischiano di presentare un carosello fine a se stesso, e chi vuole saperne di più è costretto a ricorrere ai testi specifici.
In questo caso, all’ombra di un vero colosso come Flaiano, il rischio era elevato.
Ma partendo dal burrascoso e proficuo rapporto tra Flaiano e Fellini, e scansato intelligentemente un tentativo di esaustività, il film di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa è riuscito a restituire alla platea una immagine tridimensionale dell'autore pescarese molto precisa, in alcuni aspetti inedita,  e popolata di idee e visioni poco consone al documentario classico (e che, personalmente, ci sono piaciute molto).
Nessuno spazio alla pedanteria, agli insegnamenti involontari, ma piuttosto un uso sapiente dei mezzi toni, delle parole e degli scherzi così cari a Flaiano stesso. Che nessuno si prenda sul serio, insomma!

Il film ci è piaciuto molto e siamo stati contenti di poterlo gustare nella storica saletta romana in compagnia di un pubblico che in qualche momento non ha saputo trattenersi da un bell'applauso a scena aperta, cosa ormai più unica che rara. Ci piace immaginare che Flaiano , schermandosi, avrebbe sicuramente borbottato qualcosa di molto caustico e molto divertente.

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