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il team SOCOM in posa per Garage32 |
Il Natale si avvicinava a suon di Jingle Bells, e una valanga di luoghi comuni e frasi già sentite rischiavano di intossicarci per l’ennesima volta. Come sfuggire alla fiera della banalità? Ignorando il tutto e pensando alla Befana? Troppo semplice. Ecco cosa abbiamo escogitato, nel nostro piccolo, per rendere tutto più divertente.
Novembre 2010. Massimo, tra uno scatto e un fotoritocco, suggerisce a me e ad Anna che sarebbe un peccato perdere l’occasione di mandare gli auguri dello studio a tutti i nostri amici e clienti, con una cartolina realizzata tutta da noi di Garage32. Ma dovevano essere auguri speciali. Auguri che non avreste dimenticato facilmente. Impresa non semplice, e per questo ancora più appetitosa. Ci spremiamo le meningi per qualche tempo e ZAC! Ecco l’idea giusta. Fuggendo dal buonismo commerciale, decidiamo che il nostro augurio sarà basato sull’ironia. E chiamiamo uno dei gruppi di softair più quotati qui a Roma, gli amici del team SOCOM. I quali, messi al corrente del progetto, accettano con entusiasmo.
All’indomani della session, il tempo stringe. Dobbiamo preparare i layout, studiare la prospettiva, l’ambientazione giusta, e correre a comprare gli accessori mancanti. L’11 dicembre, poche ore prima dell’arrivo del team Socom, la nostra sala posa brulica di attività: chi prepara i costumi, chi invecchia le parrucche, chi si dedica a studiare pose alternative per non rimanere sprovvisti di idee una volta giunti alla fase di fotoritocco e impaginazione. Ed ecco arrivare i nostri amici del team SOCOM Luca “Steele” Spallacci, Ugo “Fisher” Sciortino, Fabio “Hooten” Avellini e Marco “Reynard” De Benedetti, e assieme a loro, tonnellate di accessori bellici.
“Come, bellici?” direte voi. Eh si. Perché il softair, per chi non lo sapesse, è, secondo la definizione di Wikipedia, “(…) un’attività ludico-ricreativa di squadra basata sulla simulazione di tattiche militari”. Come quando eravamo piccoli e giocavamo con i soldatini. Solo che ora i praticanti del softair sono diventati grandi e possono giocare in grande stile, usando fedeli riproduzioni di armi (che sparano innocui pallini, e sono abbinate alle protezioni obbligatorie), divise moderne e antiche, e simulando battaglie e guerriglie, espugnando postazioni nemiche, sminando ponti, recuperando documenti militari top-secret e molto altro. Costi quel che costi.
Il tutto dominato dal fair-play, come ci racconta Luca Spallacci:
"E' proprio vero che l'abito non fa il monaco e questo hobby/sport ne è la prova. Il fair play al primo posto e la violenza all'ultimo, se non proprio fuori dalla porta. C'è più astio in una partita di calcetto tra amici. Che dire agli scettici? Beh, provare per credere!"
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una session fotografica agguerrita |
Quindi niente di più di un gioco, praticato da persone comuni e tutt’altro che guerrafondaie. E che il più delle volte si conclude con simpatiche grigliate e grandi risate tutti insieme, amici e “nemici”. E dato che anche noi di Garage32 amiamo giocare, ecco in anteprima qualche scatto di backstage. Ovviamente non vi mostriamo ancora il soggetto principale, ma si avvicina il momento di mandare a tutti la nostra cartolina natalizia, perciò…pazientate e ne vedrete delle belle!
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